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Discorso d’odio e traduzione 

 Convegno Internazionale 

Rende, 10-11 marzo 2022

Call Deadline: 15 novembre 2021

flyer del convegno

 

Il panorama contemporaneo della comunicazione interculturale, elemento fondante dell’atto traduttivo in tutte le epoche, è caratterizzato da una diffusa presenza discorsiva dell’odio che configura l’alterità culturale, di etnia, di genere, di orientamento sessuale, di religione e di gruppi sociali minoritari non in termini di dialogo e ospitalità linguistica (Ricœur 2004), ma come una minaccia, nel solco dell’intolleranza e della discriminazione. Al fine di contribuire all’elaborazione di un necessario contre-discours, il convegno si propone di investigare il fenomeno del discorso d’odio in prospettiva traduttologica, analizzandone forme e pratiche a livello interlinguistico, intermediale e multimodale. 

Nozione complessa che richiama, anche in ambito giuridico, i limiti tra dicibile e indicibile, tra censura, libertà di espressione e tutela della dignità umana (Gagliardone 2019; Bianchi 2021), il «discorso d’odio» può riguardare svariate forme di espressione che diffondono, incitano e promuovono la discriminazione, l’intolleranza e la violenza nei confronti di individui e gruppi specifici, etnici, religiosi o sociali (Consiglio d’Europa 1997). Le preoccupazioni attuali legate all’espressione degli estremismi, che trasformano il conflitto con l’Altro (Rancière 2000, 2005) in uno strumento di disumanizzazione della società (Morin 2011), invitano a considerare con attenzione gli studi sull’analisi del discorso (Balirano, Hughes 2020) e sul potere performativo delle parole che prende corpo nell’atto linguistico (Austin 1975, Butler 1997). Con la diffusione degli ambienti digitali di comunicazione e dei social media, le forme verbali, grafiche e audiovisive del discorso d’odio, nelle loro manifestazioni esplicite e implicite, hanno assunto una dimensione globale e diretta, con caratteristiche proprie dell’interazione multimodale (Bateman, Wildfeuer, Hiippala 2017). L’apertura interdisciplinare degli studi sul processo traduttivo ha permesso di approfondire le implicazioni culturali, sociologiche e ideologiche (Bassnett and Lefevere 1990; Guillaume 2016; Marais 2018; Munday 2007, Venuti 1992) che lo caratterizzano (Marais 2018) in epoche e in aree geoculturali diverse, così come in ambienti semiotici complessi (Kress 2020). 

Il convegno intende aprire uno spazio di riflessione sulla rienunciazione traduttiva del discorso d’odio considerato nelle sue diverse forme, implicite ed esplicite, verbali, grafiche e audiovisive, con particolare attenzione agli ambiti della traduzione professionale e della fan translation (Baker, Saldanha 2019). Senza pretesa di esaustività, le proposte di comunicazione potranno riguardare i seguenti assi: 

 

-                linguaggi specialistici in ambito scientifico, giuridico, politico, economico, turistico e pubblicitario, anche nella prospettiva di una pedagogia della traduzione; 

-                discorso letterario e generi letterari; 

-                graphic novels, fumetti e videogiochi; 

-                interazioni digitali e schemi conversazionali nei social media

-                traduzione automatica e individuazione del discorso d’odio online

-                discorso d’odio e cyber-bullismo; 

-                traduzione e multimodalità; traduzione audiovisiva e intermediale;  

acquisizione linguistica ed educazione alla cittadinanza; discorso d’odio in contesti multilingue; 

discorso d’odio e intersezionalità; figure dell’odio e traduzione. 

 

Modalità di adesione: 

Le proposte di comunicazione dovranno pervenire in francese, inglese o italiano agli indirizzi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 15 novembre 2021. Esse dovranno contenere un titolo, un riassunto dell’intervento di 250 parole, i riferimenti bibliografici (non più di 5), l’affiliazione istituzionale e le coordinate personali. L’accettazione delle proposte sarà comunicata entro il 30 novembre. Gli interventi avranno una durata di 20 minuti. È prevista la pubblicazione di una selezione degli interventi in un volume collettaneo. Le modalità di partecipazione saranno definite più avanti, in base all’evolversi della situazione pandemica. 

 

Comitato scientifico: Francesco Attruia, Giuseppe Balirano, Giuditta Caliendo, Mirko Casagranda, Nadine Celotti, Chiara Elefante, Emanuele Fadda, Caterina Falbo, Bronwen Hughes, Annafrancesca Naccarato, Maria Cristina Nisco, Paola Paissa, Rachele Raus, Simon Ridley, Micaela Rossi, Laura Santone, Lorella Sini, Béatrice Turpin, Stefano Vicari. 

 

Comitato organizzativo: Gloria Branca, Paola Butano, Lorena Carbonara, Mirko Casagranda, Danilo De Salazar, Annafrancesca Naccarato, Renata Oggero, Yannick Preumont. 

 

Riferimenti bibliografici:  

Austin J. L., How to Do Things with Words, Oxford, Oxford, University Press, 1975. 

Baker M., Saldanha G., Routledge Encyclopedia of Translation Studies, London/New York, Routledge, 2019, 3rd ed. 

Balirano G., Hughes B. (eds.), Homing in on Hate: Critical Discourse Studies of Hate Speech, Discrimination and Inequality in the Digital Age, Napoli, Paolo Loffredo Editore, 2020. 

Bassnett S., Lefevere A. (eds.), Translation, History and Culture, London/New York, Cassell, 1990). 

Bateman J. A., Wildfeuer J., Hiippala T., Multimodality – Foundations, Research and Analysis. A ProblemOriented Introduction. Berlin, Mouton de Gruyter, 2017. 

Bianchi C., Hate Speech. Il lato oscuro del linguaggio, Bari, Laterza, 2021. 

Butler J., Excitable speech. A Politics of the Performative, London/New York, Routledge, 1997. 

Council of Europe, Recommendation No. R (97) 20 of the Committee of Ministers to Member States on “Hate Speech”, 30 October 1997. 

Gagliardone I., «Extreme speech. Defining online Hate and its ‘public lives’», in International Journal of Communication, vol. 13, Los Angeles, University of South California, 2019, https://ijoc.org/index.php/ijoc/article/view/9103.

Guillaume A. (éd.), Idéologie et traductologie, Paris, L’Harmattan, 2016. 

Kress G., «Transposing meaning: translation in a multimodal semiotic landscape», in M. Boria, A. Carreres, M. Noriega-Sánchez, M. Tolamin (eds.), Translation and Multimodality. Beyond Words, London/New York, Routledge, 2020, pp. 24-48. 

Marais K, Maylartes R. (eds.), Complexity Thinking in Translation Studies: Methodological Considerations, London/New York, Routledge, 2018. 

Morin E., La Voie. Pour l’avenir de l’humanité, Paris, Fayard, 2011. 

Munday J., «Translation and ideology», The Translator, vol. 13, no. 2, 2007, pp. 195-217. 

Rancière J., Le Partage du sensible. Esthétique et politique, Paris, La Fabrique, 2000. 

Rancière J., La Haine de la démocratie, Paris, La Fabrique, 2005. 

Ricœur P., Sur la traduction, Paris, Bayard, 2004. 

 

Venuti L. (ed.), Rethinking Translation: Discourse, Subjectivity, Ideology, London/New York, Routledge, 1992.