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XXIV Congresso Internazionale AItLA

Proroga della scadenza della call for papers

4 settembre 2023 15 settembre 2023

 

 

Università di Pavia

21-23 febbraio 2024

 

La scuola e le altre lingue: la prospettiva della linguistica applicata

 

 

 

Temario

 

La presenza delle “altre lingue” (lingue di minoranza, lingue immigrate, dialetti…) nella scuola italiana è oggi un tema particolarmente attuale e rilevante (Corrà 2017), oggetto di numerosi studi e ricerche, da diverse prospettive (cfr. tra gli altri Bellinzona 2021, Carbonara/Scibetta/Bagna 2020, Chini 2004, Chini/Andorno 2018, Cordin 2011, Iannàccaro 2010, 2019, Luise/Vicario 2021, Marra 2001, 2004, Vedovelli 2021…). In contesto scolastico, il plurilinguismo è una condizione, oltre che estesa, radicata e complessa, anche in virtù della dialettofonia storica e delle numerose lingue minoritarie che storicamente caratterizzano il territorio (e il repertorio) nazionale (Fiorentini/Gianollo 2021: 215). La presenza di un repertorio plurilingue nelle classi, dunque, ha sempre rappresentato in Italia una condizione normale, anche indipendentemente dalla presenza degli alunni stranieri (Ghezzi/Grassi 2002: 95).

Le situazioni che si rilevano nelle classi plurilingui italiane sono molteplici, ognuna con una sua specificità (Cordin 2016). Da un lato, la questione può essere affrontata dal punto di vista delle lingue di minoranza di antico insediamento. Per almeno alcune di queste (ovvero, i gruppi linguistici che beneficiano delle tutele previste dalla legge 482/1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”) è previsto l’insegnamento scolastico a partire dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole secondarie. Tuttavia, come rilevato da studi precedenti (cfr. Iannàccaro 2010), tali provvedimenti non sono risultati sufficienti: restano inoltre ancora da risolvere diverse questioni, legate per esempio alla formazione degli insegnanti (cfr. Cordin 2011, Bier 2021), all’eterogeneità dei metodi di insegnamento adottati, alla mancanza di materiali didattici standardizzati e così via (cfr. Iannàccaro 2010). Oltre a ciò, rimangono ufficialmente escluse dal contesto scolastico varietà storicamente presenti sul territorio, come i dialetti italo-romanzi, le varietà non territorializzate (per es. quelle romaní, parlate dai gruppi rom e sinti) e le lingue di più recente immigrazione (cfr. Toso 2019). 

Dall’altro lato, la scuola italiana è oggi sempre più plurilingue, grazie all’apporto delle lingue di recente insediamento (lingue immigrate, lingue di migranti). A partire in particolare dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, queste hanno contribuito ad arricchire ulteriormente il panorama linguistico italiano, aggiungendo al plurilinguismo storico una componente esogena (si parla in questo senso di “neoplurilinguismo italiano”; Bagna/Casini 2012, Vedovelli 2017). Tale dinamica ha naturalmente coinvolto anche i luoghi dedicati all’educazione linguistica, prima tra tutti la scuola; qui, la presenza di altre lingue è stata talvolta percepita dai diversi attori coinvolti (docenti, studenti, genitori) come un’emergenza (Ghezzi, Grassi 2002; Sordella 2015) la cui soluzione è stata delegata ai singoli istituti, in mancanza di una strategia nazionale unitaria (Fiorentini/Gianollo 2021: 215). Si pone inoltre in questo contesto il problema della perdita e del mantenimento della lingua (o delle lingue) d’origine: le seconde generazioni in particolare sono potenziali candidate allo status di heritage speakers, rischiando di conseguenza di non raggiungere un livello di competenza nativo in età adulta (Andorno, Sordella 2018: 187). 

Infine, non va dimenticato, all’interno del plurilinguismo scolastico, il ruolo delle lingue della comunicazione internazionale oggetto di insegnamento (in particolare inglese e francese, ma anche spagnolo o tedesco), che a loro volta possono essere parte del patrimonio linguistico familiare di allievi provenienti da diverse parti del mondo, e fungere da lingue franche o lingue veicolari (cfr. Lopriore/Grazzi 2019) sia da parte degli insegnanti, sia tra gli stessi allievi.

Partendo da queste premesse, lo scopo del convegno sarà dunque quello di approfondire le questioni legate alla presenza delle “altre” lingue nella scuola italiana dalla prospettiva della linguistica applicata. Si sollecitano a questo proposito contributi che, adottando diversi approcci o tecniche di analisi, approfondiscano in particolare (ma non esclusivamente):

i)      Aspetti didattici: raccolte dati e documentazione in merito ai soggetti coinvolti (personale docente, genitori, studenti), agli strumenti didattici disponibili nelle scuole e nei contesti formativi e alle specifiche situazioni didattiche; la lingua e la cultura nella didattica delle lingue minoritarie; il ruolo delle nuove tecnologie…

ii)     Aspetti sociolinguistici e acquisizionali: rapporto tra lo standard proposto per l’insegnamento e la realtà; repertori plurilingui; struttura gerarchica dei repertori in base alle potenzialità delle varietà in essi presenti (internazionale, nazionale, di gruppo, familiare); atteggiamenti linguistici; il disagio linguistico e le sue manifestazioni in ambito scolastico; le competenze nelle diverse lingue e la loro promozione nelle iniziative scolastiche (scritto vs. parlato, grammatica vs. pragmatica, ricezione vs. produzione); heritage languages e heritage speakers; il paesaggio linguistico scolastico (schoolscape)…

iii)   Aspetti interlinguistici e cross-culturali: le lingue di comunicazione internazionale come lingue franche/veicolari in classe; mediazione cross-culturale nelle relazioni interpersonali e istituzionali dentro e fuori dalla classe; le lingue di comunicazione internazionale (per es. inglese lingua franca): da veicolo di apprendimento a oggetto di studio…

iv)   Aspetti relativi alle politiche linguistiche: applicazioni ed effetti della legge 482/1999; applicazioni ed effetti di leggi regionali in tutela delle minoranze linguistiche; possibile estensione dei diritti linguistici alle nuove minoranze: problemi e opportunità; formazione e certificazione linguistica degli insegnanti di lingue minoritarie…

 

Riferimenti bibliografici

 

Andorno C. e Sordella S. (2018), I repertori e le competenze, in Chini M. e Andorno C. (a cura di), Repertori e usi linguistici nell’immigrazione, FrancoAngeli, Milano, pp. 173-198.

Bagna C. e Casini S. (2012), Linguistica educativa e neoplurilinguismo nelle scuole italiane: la mappatura della diversità linguistica e la gestione delle immagini del contatto, in Ferreri S. (a cura di), Linguistica educativa, Bulzoni, Roma, pp. 225-236.

Bellinzona M. (2021), Linguistic Landscape. Panorami urbani e scolastici nel XXI secolo, FrancoAngeli, Milano.

Bier A. (2021), Le agenzie di formazione degli insegnanti delle lingue di minoranze in Italia, in Luise M. C., Vicario F. (a cura di), Le lingue regionali a scuola, UTET Università, Torino, pp. 65-115.

Carbonara V., Scibetta A., Bagna C. (2020), L’AltRoparlante. Ricerca, sperimentazione e didattica plurilingue nella scuola primaria e secondaria: il coinvolgimento delle famiglie fra approccio interculturale e translanguaging, in “Italiano LinguaDue”, 1, pp. 353-371.

Chini M. (a cura di) (2004), Plurilinguismo e immigrazione in Italia. Un’in­dagine sociolinguistica a Pavia e Torino, FrancoAngeli, Milano.

Chini M. e Andorno C. (a cura di) (2018), Repertori e usi linguistici nell’immigrazione, FrancoAngeli, Milano.

Cordin P. (a cura di) (2011), Didattica di lingue locali. Esperienze di ladino, mòcheno e cimbro nella scuola e all’università, FrancoAngeli, Milano.

Cordin P. (2016), La lingua italiana e le altre. La nuova sfida delle classi multilingui, in Brunetti S. et al. (a cura di), Versprachlichung von Welt - II mondo in parole, Stauffenburg, Tübingen, pp. 609-622. 

Corrà L. (2017), Introduzione, in Corrà L. (a cura di), Educazione linguistica in classi multietniche, Aracne, Roma, pp. 9-20.

Fiorentini I. e Gianollo C. (2021), L’alfabetizzazione nella classe plurilingue. Un’indagine a Bologna, in “Lingue e linguaggi” 41, pp. 215-232.

Ghezzi C. e Grassi R. (2002), Interazione e plurilinguismo in classe, in Dal Negro S. e Molinelli P. (a cura di), Comunicare nella torre di Babele. Repertori plurilingui in Italia oggi, Carocci, Roma, pp. 95-122.

Iannàccaro G. (2010), Lingue di minoranza e scuola. A dieci anni dalla legge 482/99Il plurilinguismo scolastico nelle comunità di minoranza del­la Repubblica Italiana, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Roma.

Iannàccaro G. (2019), Verso un’individuazione del disagio linguistico, in “Atti del Sodalizio Glottologico Milanese”, vol. XIII, pp. 77-101.

Lopriore L. e Grazzi E. (2019). English as a lingua franca in language classrooms: identifying priorities for teacher education, in Bonsignori V., Cappelli G. e Mattiello E. (a cura di), Worlds of words: complexity, creativity, and conventionality in English language, literature and culture, Pisa University Press, Pisa, pp. 399-409.

Luise M. C. e Vicario F. (a cura di) (2021), Le lingue regionali a scuola, UTET Università, Torino.

Marra A. (2001), L’insegnamento delle lingue minoritarie, L’Orientale, Napoli. 

Marra A. (2004), Alcune riflessioni sulla didattica delle lingue minoritarie, in M. Pinna (a cura di), Il sardo a scuola. Atti del Convegno di studi “L’insegnamento della lingua sarda nelle scuole tra ricerca linguistica e questioni didat­tiche”, Magnum Edizioni, Sassari, pp. 29-48.

Sordella S. (2015), L’educazione plurilingue e gli atteggiamenti degli insegnanti, in “Italiano LinguaDue” 7/1, pp. 60-110.

Toso F. (2019), Alloglossie e minoranze linguistiche in Italia. Problemi terminologici e forme della tutela, in “Estudis Romànics”, 41, pp. 401-422.

Vedovelli M. (2017), Le lingue immigrate nello spazio linguistico italiano globale, in Vedovelli M. (a cura di), L’italiano dei nuovi italiani, Aracne, Roma, pp. 27-48.

Vedovelli M. (2021), Il neoplurilinguismo italiano tra minoranze e superdiversità: il contesto scolastico, in Iannàccaro G. e Pisano S. (a cura di), Intrecci di parole. Esperienze di pianificazione del plurilinguismo, in Europa e fuori dell’Europa, Edizioni dell’Orso, Alessandria, pp. 3-14.

 

Call for papers

Le proposte di comunicazione potranno essere inviate entro il 4 settembre 2023 all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., indicando come oggetto della e-mail “Abstract2024”. L’indirizzo dovrà essere utilizzato esclusivamente per l’invio delle proposte; qualsiasi altra informazione potrà essere richiesta scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

La proposta dovrà avere una lunghezza compresa tra le 4000 e le 5000 battute spazi inclusi (bibliografia esclusa) e dovrà indicare la modalità di presentazione preferita, scelta tra:

         -  relazione su ricerca conclusa (20 minuti di presentazione e 10 minuti di discussione);

         -  poster su ricerca conclusa o in corso (5 minuti di presentazione in plenaria e discussione in sessione poster).

 

Si richiede l’invio della proposta, elaborata secondo il modello del call for papers, in due versioni: la prima riportante nome/i, cognome/i e affiliazione/i dell’autore/autrice o degli/delle autori/autrici; la seconda anonimizzata in ogni sua parte. I due documenti andranno salvati in .doc(x) e nominati nel seguente modo (usando il trattino basso _ in luogo degli spazi):

         -  tipo proposta_titolo abbreviato_cognome/i

         p. es. relazione_inglese_lingua franca_Bianchi.doc

         -  tipo proposta_titolo abbreviato_anonimo

         p. es. poster_ inglese_lingua franca _ANONIMO.doc

 

Le proposte saranno inoltrate al comitato scientifico e valutate alla luce dei seguenti criteri: (1) pertinenza rispetto al tema del congresso; (2) qualità della ricerca; (3) originalità dei risultati attesi o raggiunti; (4) adeguatezza al formato di presentazione proposto. A parità di valutazione, e per ragioni di distribuzione delle comunicazioni nel programma, il comitato scientifico potrebbe dare priorità alle proposte di poster rispetto a quelle di presentazione orale, e/o chiedere agli/alle autori/autrici di modificare il formato di presentazione della proposta. 

L’esito del processo di revisione verrà comunicato entro il 31 ottobre 2023. Si ricorda che solo i/le soci/socie AItLA in regola con il pagamento della quota di iscrizione 2024 potranno essere inseriti/e nel programma.

 

Pubblicazione

Coloro che fossero interessati/e a pubblicare il contributo presentato al congresso in un volume della collana Studi AItLA dovranno inviarne la versione completa, scritta in italiano o in inglese, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 15 luglio 2024. I contributi pervenuti verranno sottoposti a un processo di revisione e selezione da parte dei/delle curatori/curatrici del volume.

 

Comitato scientifico:

Giuliano Bernini, Simone Ciccolone, Claudia Roberta Combei, Paolo Della Putta, Ilaria Fiorentini, Laura Gavioli, Chiara Gianollo, Anna Giacalone, Paola Leone, Antonietta Marra, Rosalba Nodari, Maria Pavesi, Filippo Pecorari, Aline Pons, Ruth Videsott, Chiara Zanchi

 

Comitato organizzatore locale

 

Ilaria Fiorentini, Antonio Bianco, Claudia Roberta Combei, Marco Forlano, Sara Gemelli, Nicholas Nese, Chiara Zanchi