Segnaliamo la recente pubblicazione del volume "Glottodidattica. Per una cultura dell'insegnamento linguistico", scritto dalla prof.ssa Anna Ciliberti. Il volume, edito dalla Carocci di Roma, si articola in tredici capitoli (come da indice riportato in fondo) che affrontano i diversi aspetti, teorici e pratici, legati alla disciplina.
[Quarta di copertina] L’intensificarsi delle relazioni interetniche e interculturali a causa dei massicci flussi migratori verso paesi economicamente avvantaggiati e i cambiamenti dovuti all’enorme sviluppo dei nuovi media integrati e delle tecnologie didattiche hanno determinato nuove richieste anche nel mondo dell’istruzione. Nel campo specifico della didattica linguistica, tali cambiamenti, da un lato, fanno da sfondo a una crescente culturalizzazione dell’insegnamento linguistico, dall’altro, inducono a tener conto delle nuove forme di pensiero, di comunicazione, di apprendimento/insegnamento, prodotte dall’uso sempre più massiccio dei nuovi media nelle società moderne, che attribuiscono a insegnanti e discenti un ruolo assai diverso da quello tradizionale. Il volume fornisce una visione a tutto tondo dei cambiamenti sopravvenuti nella didattica dell’insegnamento di L2 negli ultimi due decenni e indica le competenze, sia teoriche che operative e sperimentali, ritenute oggi fondamentali per la formazione di base dell’insegnante di una L2.
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INDICE
Prima parte: Conoscenze teoriche
CAPITOLO 1: L’apprendimento di una lingua
1.1 Il processo di apprendimento della lingua materna
1.1.1 L’input modificato degli adulti quando comunicano con il bambino
1.2 Il processo di apprendimento di una L2
1.2.1 L’input modificato del N quando comunica con un NN
1.3 Rapporto tra l’apprendimento della L1 e di una L2
1.3.1 Aspetti di similarità tra l’apprendimento della L1 e di una L2
1.3.2 Aspetti di differenziazione tra l’apprendimento della L1 e di una L2
1.4 Conclusioni: implicazioni didattiche
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CAPITOLO 2: Ipotesi teoriche relative all’apprendimento di una L2
2.1 Ipotesi teoriche in prospettiva psicologica e/o linguistica
2.1.1 La teoria comportamentista e l’analisi contrastiva
2.1.2 L’ipotesi innatista del ‘Language Acquisition Device’
2.1.3 L’ipotesi dell’interlingua e la concezione dell’errore
2.1.4 L’ipotesi dell’identità
2.1.5 La teoria del monitor
2.2 Ipotesi relative all’ordine di acquisizione dell’interlingua
2.1. L’evoluzione dell’interlingua
2.2 Il Modello multidimensionale e la Teoria della Processabilità
2.3 Ipotesi teoriche in prospettiva sociale e culturale
2.3.1 L’ipotesi interazionista
2.3.2 Un ‘ipotesi ambientalista: L’ipotesi dell’acculturazione
2.3.3 L’ipotesi socio-culturale e costruttivista
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CAPITOLO 3. La descrizione di una lingua
3.1 Descrizione della lingua come insieme di tipi e livelli di significato
3.1.1 Significato referenziale
3.1.2 Significato pragmatico
3.1.3 Significato discorsivo
3.2 Dalla frase all’enunciato all’evento linguistico
3.2.1 Studio della lingua in quanto oggetto formale
3.2.2 Studio della lingua in quanto uso: la competenza comunicativa
3. 3 La pragmatica
3.3.1 La pragmatica come livello di significato all’interno del sistema formale: la teoria degli atti linguistici
3.3.2 La pragmatica interazionale
3.4. Modelli di analisi del discorso: “Analisi della conversazione” e “Analisi critica del discorso”
3.4.1 Prospettive analitiche dei due modelli
3.4.2 Rilevanza pedagogica dei modelli di Analisi della conversazione e di Analisi critica del discorso
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CAPITOLO 4: La descrizione dei processi comunicativi
4.1. La comunicazione linguistica
4.2. La nozione di contesto
4.3. Le abilità linguistiche ‘primarie’
4.3.1 Processi produttivi: parlare e scrivere
4.3.2 Processi ricettivi: ascoltare e leggere
4.4. Le abilità linguistiche integrate
4.4.1 Il linguaggio dei ‘nuovi media’: tra scritto e parlato?
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CAPITOLO 5: La pedagogia linguistica
5.1 Come guardare ai cambiamenti nella didattica linguistica
5.2 Come, e perché, cambiano gli approcci metodologici
5.3 Motivi esterni di cambiamento
5.4 Motivi interni di cambiamento: tappe nella didattica linguistica europea del dopoguerra
5.4.1 Prima tappa: le lingue ‘fondamentali’
5.4.2 Seconda tappa: gli approcci comunicativi
5.4.3 Terza tappa: individualizzazione dell’insegnamento
5.5. Tendenze nella glottodidattica a partire dagli anni ’90 del secolo scorso
5.5.1 Sviluppo della ‘competenza di azione’ tramite l’adozione di una ‘didattica ecologica’
5.5.2 Importanza accordata alla psicologia
5.5.3 La pedagogia non direttiva
5.5.4 Centralità del discente
5.6. Problematiche centrali al dibattito glottodidattico attuale
5.6.1 L’educazione plurilingue da raggiungere tramite percorsi formativi paralleli
5.6.2 La pedagogia interculturale e lo sviluppo della ‘competenza comunicativa interculturale’
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CAPITOLO 6: Il nesso lingua-cultura: Dalla ‘competenza linguistica’ alla ‘competenza comunicativa interculturale’
6.1 Le nozioni di ‘cultura’ e di ‘civiltà’
6.2 Insegnamento tradizionale della cultura2: offerta di informazioni culturali e/o immersione completa nel paese straniero
6.3 Insegnamento della cultura intesa come ‘processo’
6.4 La prospettiva interazionista: la ‘competenza comunicativa (o ‘sociolinguistica’)
6.5 Il nesso lingua-cultura e le sue componenti
6.5.1. Le dimensioni socio-linguistica e socio-culturale della lingua
6.6 L’educazione interculturale come area educativa
6.7Dimensioni della ‘competenza comunicativa interculturale’ e loro sviluppo
6.6.1 Sviluppo di ‘consapevolezza culturale critica’
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CAPITOLO 7: Educazione ai ‘nuovi media’
7.1 Caratteristiche della ‘Comunicazione Mediata dal Computer (CMC)
7.2 Risorse didattiche tradizionali e ‘nuovi media’
7.2.1 I pericoli delle nuove tecnologie
7.3 Modalità di apprendimento e tecnologie informatiche
7.3.1 Costruzione di ‘nuovi saperi’
7.4. Usi della telematica
7.4.1 Usi generici della telematica
7.4.2 Usi educativi della telematica
7.5 L’apprendimento cooperativo
7.5.1 Ruolo dell’insegnante nell’apprendimento cooperativo
7.6 Conoscenze ed abilità richieste all’insegnante-facilitatore
7.6.1 Conoscenze e competenze di carattere strumentale
7.6.2 Conoscenze e competenze di tipo pedagogico-didattico e psicologico-relazionale
7.7 Sviluppo e verifica della ‘competenza digitale’
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Parte seconda: capacità operative
CAPITOLO 8: l’ORGANIZZAZIONE DI UN CORSO DI LINGUA2
8.1 Il curricolo
8.2 Il sillabo
8.2.1 Il sillabo formale
8.2.2 il sillabo funzionale
8.2.3 I sillabi processuali
8.3 Dal sillabo linguistico all’impianto curricolare complessivo: didattica per competenze
8.3.1 Le ‘competenze chiave’
4. Curricoli centrati sull’apprendente
8.4.1 Aspetti metodologici del curricolo centrato sul discente
8.4.2 Aspetti valutativi del curricolo centrato sul discente
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CAPITOLO 9: L’analisi dei bisogni dei discenti
9.1 L’analisi dei bisogni in quanto area di ricerca sociologica e linguistica
9.1.1 Definizione statica e deterministica dei ‘bisogni comunicativi’
9.1.2 Concetto di ‘bisogno’ come auto-definizione degli apprendenti stessi
9.2 L’analisi dei bisogni come strumento pedagogico
9.3 Strumenti per l’analisi
9.3.1. Strumenti per il livello globale di analisi
9.4 Conclusioni
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CAPITOLO 10: Le attività esercitative e la gestione della classe
10.1 Tipi di ‘interazione’ nella classe di lingua: il ‘cosa’ e il ‘come’
10.2 Dall’esercitare al conversare
10.2.1 Gli esercizi meccanici (drills)
10.3 Dagli esercizi ai compiti (task)
10.4 Dai ‘compiti’ ai ‘progetti’
10.4.1 Progetto come connessione e commistione di compiti
10.4.2 Progetto come forma di ‘didattica attiva’
10.4.3 Che cosa impara l’apprendente da una ‘didattica per progetti’
10.5 L’organizzazione e la gestione della classe: dalla lezione frontale alle attività collaborative
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CAPITOLO 11: Il controllo e il ‘lavoro di riparazione’
11.1 La correzione degli errori
11.2 Il ‘lavoro di riparazione’
11.3 Tipi di ‘lavoro di riparazione’
11.3.1 L’autoriparazione
11.3.2 Forme di controllo e monitoraggio
11.4. Il ‘lavoro di riparazione’ in scambi N/NN
11.4.1 Il ’lavoro di riparazione’ iniziato dal parlante NN
11.4.2 Il ‘lavoro di riparazione’ iniziato dal parlante N
11.5. Caratteristiche delle strategie di riparazione adottate dal parlante N
11.5.1 La riparazione non é immediata
11.5.2 La riparazione é selettiva
11.5.3 La riparazione mira non far perdere la faccia all’interlocutore
11.6. Il lavoro di riparazione in classe
11.6.1 Eccesso di riparazione e valutazione degli errori
11.6.2 Correzione indifferenziata
11.6.3 Rapporto tra correzione e controllo dell’insegnante
11.7 Quali Strategie di correzione adottare in classe?
11.8 Conclusioni: verso l’auto-controllo e l’auto-valutazione
11.8.1 Scoperta e classificazione di errori e devianze
11.8.2 Auto-monitoraggio e valutazione della propria produzione
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CAPITOLO 12: La verifica formale e la valutazione dell’apprendimento
12.1 Il testing
12.1.1 Test ‘fattoriali’
12.1.2 Test integrati
12.1.3 Test pragmatici
12.2. Valutazione della competenza comunicativa
12.2.1 Valutazione delle sottocompetenze comunicative
12.2.2 Valutazione della capacità di agire oralmente in L2
12.3 Prove di verifica di singole abilità
12.3.1 Prove di verifica dell’abilità di comprensione orale e scritta
12.4 Sviluppo della consapevolezza del ruolo di apprendente
12.4.1 L’auto-valutazione
12.4.2 Prove di valutazione a conclusione di un corso incentrato sull’educazione all’autonomia
12.5. Conclusioni
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Parte terza: consapevolezza metodologico-didattica
CAPITOLO 13: La ricerca in classe
13.1 La teoria e la prassi
13.2 La Handlungsforschung
13.3 La ricercazione nella scuola
13.4 Aspetti qualificanti della ricercazione
13.4.1 Rilievo accordato a ciò che é particolare e contingente
13.4.2 L’osservazione critica della classe: prospettive e funzioni
13.4.3 Adozione di strumenti di indagine di tipo etnografico
13.5. Fasi della ricercazione
13.5.1 La scelta del fenomeno da investigare
13.5.2 Le fasi di riflessione e di cambiamento
13.6 Sviluppo di conoscenze e competenze tramite la ricercazione
13.7 Conclusioni